Il gruppo O.P.M. nasce nel 2004.
Si tratta di un gruppo di Scrittori, attori, poeti e musicisti che
vogliono evocare la parola letta abbinandola a musiche originali.
O.P.M. è un acronimo che nasconde un significato ironico e nello
stesso tempo assolutamente serio ovvero “Organismi Poeticamente
Modificati”.
Il primo nucleo nasce come progetto di reading poetico-musicale
nell'ambito di biblioteche o spazi di fruizione pubblica. Dopo varie
serate in cui si sperimentano percorsi di lettura con sottofondi
musicali, si cerca di dare un maggiore spessore al senso dello spettacolo
e alla stabilità dell'organico.
Questo maggiore impegno fa si che alcuni degli attori si perdano
per strada. In seguito si consolida un gruppo più stabile, formato
da Giuliano Mori, Mauro Righi, Mario Frighi, Maurizio Forte, Marco
Saya.
Il gruppo, dopo altre apparizioni in spettacoli legati al circuito
delle biblioteche, decide di darsi una forma più concreta e un percorso
e nasce nel 2006 lo spettacolo “La storia inizia indietro”.
La formazione si avvale della collaborazione, per un breve periodo,
del musicista Leonard Toma.
Alla fine del 2006 Saya prende altre strade, ma alcuni suoi brani
poetici rimangono nel percorso dello spettacolo per po' di tempo.
Nel 2008 siamo di nuovo in cerca di una ricollocazione e ridefinizione
della formazione.
Verso la fine del 2008 avviene l'inserimento di Pino Giodice, musicista
poliedrico e improvvisatore assoluto.
Nel 2009 arriva il musicista Riccardo Fancini con il ruolo di percussionista
e chitarrista.
Poco dopo , nel 2010, avviene l’adesione al progetto di Vito Scaccianoce,
musicista legato anche all’uso dell’elettronica, nonché chitarrista/bassista.
Queste tre figure risulteranno fondamentali per la crescita e la
definizione del gruppo allo stato attuale.
La filosofia degli O.P.M non è certamente quella di fossilizzarsi
in una forma o in un percorso definitivo e con l’ingresso negli
ultimi tempi della clown musicale, attrice e fisarmonicista Stefania
Carcupino, possiamo dire di avere posto le basi per costruire il
nuovo spettacolo.
“Scoppia motore a scoppio” Manifesto
N° 3
Dopo “la storia inizia indietro” tentativo
arduo di materializzare il passato minimo e far rivivere un presente
che subisce gli influssi del tempo già trascorso e delle cose già
vissute, gli O.P.M. voltano pagina senza dimenticare che ogni pensiero
è frutto di una combinazione di eventi già successi.
Gli O.P.M. in questo spettacolo vogliono smascherare i paradossi
della velocità, evocano miti, spruzzando frasi su tappeti musicali
che si intrecciano con la febbre della velocità, cercano di creare,
con le parole, sinestesie, ironie, crasi, balenando idee e follie
che si mischiano a poesia della parola e dell'immagine.
Per il tempo del sogno abbiamo invece chiamato Stefania Carcupino,
attrice e clown musicale, che ci aiuterà con ironia e grazia a descrivere
l’assurdità della velocità.
Non potevamo fare a meno delle immagini, o meglio delle “Tempografie”,
realizzate da un altro componente del gruppo, “Daniele De Lonti”
Fotografo, artista contemporaneo sensibile allo scorrere del tempo
lento e al paradosso della velocità.
Uno spettacolo “Scoppia motore a scoppio” che cerca di fermare un
secolo di speranze al volante dell'automobile, sulle ali di un secolo
di corse, di un secolo di velocità, di vento in faccia in cabriolet,
di sorpassi, di accelerazioni, che ci hanno immobilizzato nei paraggi
di un' illusione.
Durata spettacolo : circa 75 minuti
Formazione completa:
Giuliano Mori: testi, Voce, armoniche.
Vito Scaccianoce: programmazione computer, e basso.
Riccardo Fancini: voce, chitarra acustica,testi musica.
Maurizio Forte: chitarra elettrica.
Stefania Carcupino: canto, voce narrante, fisarmonica.
Possibilità di versioni dello spettacolo anche in formazione acustica
ridotta.
Scenografia minima con costumi composti da caschi o calotte di cuoio
e occhiali da pilota anni 30/40, alcuni attrezzi tipo: un manubrio
di bicicletta, un volante di auto e pezzi di carrozzeria, paraurti,
gabbia per uccellini e modellini di auto.
La verità
sta nella semplicità
Per costruire una nuova storia dobbiamo usare
i mattoni vecchi che sono fatti di materia antica, di minerale,
di storia che è iniziata in tempi geologici prima che noi esistessimo
e che si rinnova nel presente con l'inconscio dell'anima della terra.
La lentezza del mondo è la sua salvezza, tutto si trasforma nel
tempo basta rispettare una velocità ragionevole.